Minori stranieri non accompagnati, presentato il Rapporto Anci-Cittalia

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Cresce il numero di minori stranieri non accompagnati presi in carico nei Comuni. Nel 2014 i minori soli sono stati oltre 13mila, di questi 9.229 sono collocati in accoglienza (il 68,2% dei MSNA presi in carico, con un incremento del 43,2% sul 2013 e del 51,2% sul 2006). E’ quanto emerge dal rapporto Cittalia – Anci “I Comuni e le politiche di accoglienza dei minori stranieri non accompagnati” presentato il 27 luglio a Roma presso la sede di Anci nazionale.


Il Rapporto fa il punto sulle politiche di accoglienza dei minori stranieri non accompagnati realizzate dai Comuni presi in esame da un’indagine che copre il decennio 2004-2014 (il 56% del totale dei Comuni, pari al 73% della popolazione italiana nel 2014). L’attenzione si è focalizza sui percorsi di integrazione che riguardano la fase di prima e seconda accoglienza nonché sui minori stranieri non accompagnati richiedenti asilo.
Il 96% dei giovani presi in carico dai servizi sociali sono maschi (la fascia 16-17 anni è cresciuta, dal 2006, fino all’80% nel 2014). Sempre nel 2014, oltre la metà dei minori (53,8%) proviene da quattro paesi: Egitto (21,5%), Bangladesh (13,2%), Gambia (10%), Albania 9,1%).E’ stato presentato il 27 luglio a Roma, presso la Sala Conferenze dell’Anci, il VI Rapporto Anci-Cittalia 2016.
Dal Rapporto emerge come sia cresciuto in questi anni l’impegno dei Comuni e dell’Anci nella presa in carico dei minori stranieri non accompagnati. Infatti il numero dei minori accolti (in prima e seconda accoglienza) è risultata in costante crescita dal 2011.

Nel 2014, ultimo anno dell’indagine, i MSNA presi in carico sono stati oltre 13.000, di questi sono 9.229 i minori collocati in accoglienza (il 68,2% dei MSNA presi in carico, con un incremento del 43,2% sul 2013 e del 51,2% sul 2006).
Il 96% dei giovani presi in carico dai servizi sociali sono maschi (la fascia 16-17 anni è cresciuta, dal 2006, fino all’80% nel 2014). Sempre nel 2014, oltre la metà dei minori (53,8%) proviene da quattro paesi: Egitto (21,5%), Bangladesh (13,2%), Gambia (10%), Albania 9,1%).
Si registra poi un aumento di minori richiedenti protezione internazionale nel decennio, passando dai 251 del 206 agli oltre 3000 del 2014 (passando dal 3,2% sul totale dei minori presi in carico dai servizi sociali del 2006 al 23,4% nel 2014).

Il vicepresidente dell’Anci Umberto Di Primio, sindaco di Chieti, intervenendo alla presentazione, ha ricordato come “i Comuni sono il luogo in cui i diritti diventano concretamente esigibili soprattutto per quanto riguarda la tutela dei minori soli che arrivano sul nostro territorio. Come emerge dal rapporto realizzato da ANCI-Cittalia sulle politiche di accoglienza dei minori stranieri non accompagnati, il numero di minori stranieri non accompagnati presenti in Italia è rimasto stabilmente alto nel corso degli anni, attestandosi mediamente intorno alle 8.000 unità annue, con un incremento particolarmente consistente negli ultimi tre anni. Una situazione – prosegue Di Primio – che richiede un sistema di accoglienza e integrazione strutturato e realmente diffuso su tutto il territorio nazionale che permetterà al nostro Paese di non inseguire di volta in volta le varie emergenze”.

“Per queste ragioni – conclude Di Primio – è necessario affrontare alcuni nodi cruciali per una reale tutela dei minori e per definire puntualmente la filiera dell’accoglienza: dall’aumento dei posti nelle reti strutturate di prima e di seconda accoglienza, alla deroga al blocco del turnover del personale per i Comuni che accolgono i minori soli nell’ambito dello Sprar, fino alla riduzione dei tempi di nomina del tutore e del rilascio del permesso di soggiorno ed evitando la creazione di circuiti speciali di accoglienza dedicati esclusivamente ai minori stranieri non accompagnati”.
La Presidente della Commissione Immigrazione dell’Anci Irma Melini ha rimarcato che “un sistema di governance strutturata che garantisca la tutela e la dignità delle persone soprattutto delle categorie più deboli come i minori soli che arrivano in Italia è la strada da percorrere.

Rispetto al passato – prosegue – sono diffuse le realtà territoriali interessate dalla presenza di minori stranieri non accompagnati, sono infatti circa un centinaio i Comuni che ospitano l’85% dei minori stranieri contattati e/o presi in carico, la maggioranza dei quali concentrati nel Nord del Paese (anche zone di frontiera quali il Friuli-Venezia Giulia), nel sud della Puglia, in Calabria e Sicilia.
L’Anci – precisa Melini – ha sollecitato il Governo in ogni sede istituzionale e in particolare nell’ambito del Tavolo di Coordinamento Nazionale ad assumere piena responsabilità degli interventi a favore dei minori stranieri non accompagnati. In tal senso – conclude Melini – con il Piano nazionale per fronteggiare il flusso straordinario di cittadini extracomunitari adulti, famiglie e minori stranieri non accompagnati approvato in Conferenza Unificata il 10 luglio 2014 si è inaugurato un nuovo approccio anche per l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati, attribuendo al Ministero dell’Interno la responsabilità dell’organizzazione della loro accoglienza, superando la precedente disciplina che distingueva i minori non accompagnati richiedenti asilo dai non richiedenti asilo”.

Scarica il rapporto integrale “I Comuni e le politiche di accoglienza dei minori stranieri non accompagnati”

Scarica le slide di presentazione del Rapporto

 

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