Al Conservatorio di Palermo la musica dell’Orchestra interculturale fa cultura e integrazione

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La musica è un linguaggio universale che permette di superare i confini geografici e le barriere culturali. Con queste premesse a Palermo nel 2018 è nato un progetto, voluto dal presidente del Conservatorio “Vincenzo Bellini” Gandolfo Librizzi, per la formazione di un’orchestra interculturale formata da ragazzi provenienti dai centri di accoglienza della zona affiancati dagli allievi del Conservatorio.  Obiettivo principale è di creare, attraverso la musica, integrazione e collaborazione, formando un gruppo eterogeneo che, lavorando insieme a prescindere dalla provenienza culturale e geografica, può studiare e fare musica in un ottica di scambio reciproco.

Il 15 giugno scorso l’Orchestra interculturale ha debuttato partecipando all’Opera Sahel, andata in scena al Teatro Massimo per inaugurare la biennale d’arte contemporanea Manifesta 12, grazie alla partnership tra il Conservatorio e la Fondazione Teatro Massimo. Quel giorno l’Orchestra, nella sua formazione iniziale, era comporta da persone originarie del Mali, del Gambia, della Nigeria, del Senegal  e del Ghana, alcuni provenienti da centri di accoglienza palermitani, tra i quali anche progetti Sprar, altri stranieri di seconda generazione nati in città.

Alcuni dei ragazzi a settembre hanno fatto anche richiesta di ammissione ai corsi pre-accademici per la formazioni corale e orchestrale di stranieri extra-comunitari residenti in Italia manifestando il loro amore per la musica e il desiderio di perseguire un percorso di studi in questo campo. Il Conservatorio di Palermo ha così confermato, e continuerà a confermarlo nel futuro con altri bandi e spettacoli in programma, un ruolo in prima linea nelle attività di integrazione culturale e sociale di questi ragazzi e ragazze nel territorio.

Il prossimo appuntamento con l’Orchestra interculturale sarà il 3 febbraio prossimo quando nella Cattedrale di Palermo andrà in scena la rappresentazione della Messa Africana.

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