Decaro: “Un passo indietro sull’immigrazione che costerebbe caro ai sindaci”

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Il decreto sicurezza e immigrazione preoccupa i sindaci. Inevitabilmente. Perché sono i sindaci a doversi misurare in maniera diretta con le ricadute di una gestione che abbandona un modello faticosamente costruito – quello dell’accoglienza diffusa dei migranti – e torna alla concentrazione degli ospiti in grandi centri come i Cas. Per essere molto chiari, i migranti espulsi dagli Sprar non spariranno, semplicemente riempiranno le piazze, diventeranno irregolari, lavoratori in nero o occupanti abusivi di stabili dismessi, nella migliore delle ipotesi. Nella peggiore finiranno reclutati dalla criminalità organizzata”. Lo ha dichiarato il presidente dell’Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro, nel corso dell’audizione sul decreto legge Salvini davanti alla commissione Affari costituzionali del Senato.
L’accoglienza diffusa è stata sviluppata, grazie alla disponibilità dei sindaci di farsi carico di un problema come la gestione dei flussi migratori che non compete loro direttamente, proprio per dare una risposta alle tensioni sociali causate dalla concentrazione eccessiva di migranti in alcuni piccoli centri. Il decreto recentemente emanato dal governo, senza neppure consultare i sindaci, non garantirà risparmi ma al contrario scaricherà costi di persone non più avviate all’integrazione, sui servizi di Comuni e Regioni”.
Il delegato Anci all’immigrazione e sindaco di Prato, Matteo Biffoni, ha rivolto un appello ai senatori: “Parlate con i sindaci di ogni colore politico. Fatevi dire che cos’è e come funziona lo Sprar. Vi accorgerete che il loro smantellamento creerà solo problemi sui territori”.

Guarda l’audizione completa su WebTv Senato: http://webtv.senato.it/webtv_comm_hq?video_evento=438

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