Sul diritto di asilo restano fermi gli obblighi costituzionali e internazionali, in particolare secondo quanto disposto all’ articolo 10 della Carta costituzionale

Eventi e notizie, News

Su fanpage.it intervista a Emma Bonino dal titolo “Le modalità del reddito di cittadinanza sfiorano il ridicolo. Misura deludente”. Affrontando anche i temi dell’immigrazione la Bonino dichiara che «in Italia abbiamo un ottimo sistema di integrazione, che è lo Sprar, ma che pare che il governo voglia eliminare, anche se il decreto non è ancora arrivato quindi posso parlare solo basandomi su notizie di stampa» e, sulla vicenda Riace, aggiunge: «penso che attenersi alle regole sia un dato importante per tutti i cittadini e le istituzioni e che non bisogna confondere gli atti di umanità con la disobbedienza civile, la disobbedienza civile è un’altra cosa che ha le sue regole e le sue modalità di contestazione di una legge ritenuta ingiusta»

Sui quotidiani si da notizia che il Presidente della Repubblica ha firmato il decreto sicurezza e immigrazione ed ha contestualmente inviato una lettera al Presidente del Consiglio Conte.

La Repubblica: Sergio Mattarella firma il decreto Salvini ma tira fuori il cartellino giallo. Con una mano dà via libera, con l’altra spedisce una lettera di “osservazioni” al premier Conte, richiamando anche l’attenzione del Parlamento. Con la seguente avvertenza: «Sul diritto di asilo restano fermi gli obblighi costituzionali e internazionali, in particolare secondo quanto disposto all’articolo 10 della Carta». L’ Italia insomma riconosce il diritto ad accogliere i profughi, anche in base ai trattati con altri Paesi”.

Il Messaggero: “L’ordinamento giuridico italiano si conforma – continua il presidente – alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute. La condizione giuridica dello straniero è regolata dalla legge in conformità delle norme e dei trattati internazionali”, ribadisce il presidente, sottolineando la forza primaria della Carta e dei Trattati internazionali sulle leggi ordinarie, la cosiddetta gerarchia delle fonti del diritto. Il decreto dovrà essere convertito in legge e potrebbe subire altre modifiche. Ma il monito di Mattarella potrebbe essere rivolto anche a magistrati e autorità amministrative che si troveranno a interpretare e ad applicare la futura legge.

Il Fatto Quotidiano: “Citando la Costituzione Mattarella invita il governo a tenere in debita considerazione il principio della presunzione d’innocenza.

Il Foglio: “Non è un braccio di ferro esplicito, come sarebbe stato quello derivante da un rinvio del decreto al governo, che avrebbe potuto confermarlo aprendo una fase di tensione istituzionale dagli esiti imprevedibili, ma un modo per tenere aperta una controversia che sarebbe sanata solo da un atteggiamento meno gladiatorio del ministero sulla questione del rispetto della normativa internazionale e dei princìpi costituzionali sul diritto di asilo“.

Il Giornale: “Segno, anzi segnale alla maggioranza, di una fiducia con riserva, di un «distinguo» e di una responsabilità che, in questo caso, il premier Conte sarà chiamato ad assumersi: ovvero che l’ applicazione del decreto da parte delle Prefetture non travalichi mai quanto previsto nella Carta sia riguardo ai trattamenti umanitari, sia le norme sull’estradizione”.

il manifesto: “Ma la sostanza è che dopo tre giorni passati a esaminare il provvedimento, sembra che al Colle si sia preferito un compromesso ai rischi di un possibile scontro istituzionale”.

La Stampa: “Il monito ricorda loro che la Costituzione rimane la legge fondamentale della Repubblica, dunque il diritto d’asilo previsto all’articolo 10 non è stato abolito. O perlomeno non ancora. Ne discendono conseguenze sul piano pratico in tutti i casi dove potrà scattare un elemento di discrezionalità”.

Su Avvenire una pagina dedicata al decreto, alla lettera del presidente Mattarella e al cammino del DL in parlamento: “in Parlamento, su espulsioni, diritto di asilo e relative garanzie, modifiche migliorative sono ancora possibili. E alcuni emendamenti a firma M5s, a quanto trapela da ambienti pentastellati, vanno proprio in direzione delle raccomandazioni di Mattarella”.

Su Rassegna Sindacale online un’importante intervista al magistrato Domenico Gallo che, riferendosi al ridimensionamento dello Sprar afferma “se c’è una cosa che va contro gli interessi degli italiani, è proprio questa: viene praticamente demolito il sistema di accoglienza organizzato dai Comuni attraverso lo Sprar, che consentiva di distribuire rifugiati e richiedenti asilo in gruppi ed enti locali che organizzavano percorsi di preparazione, di studio e di inserimento. In questo modo si crea un grosso danno, perché gli stranieri presenti in Italia saranno sempre meno integrati, il che aumenterà il disagio per gli italiani. Altro che ‘prima gli italiani’. Qui gli italiani saranno i primi a subire gli effetti negativi della nuova disciplina”.

Il Corriere del Trentino riferisce del vertice fra Regioni e Ministro dell’Interno. Arno Kompatscher, presidente della Provincia di Bolzano ha parlato di profughi di terra, Sprar e rimpatri. «Per noi il sistema [Sprar, ndr] funziona bene e ci ha consentito di inserire diversi richiedenti asilo in aziende. Per questo chiediamo che alcune parti del decreto siano cambiate, il ministro ci ha chiesto di mettere nero su bianco una serie di proposte di modifica. Oltre alla questione dei profughi di terra – chiarisce Kompatscher – chiederemo anche il mantenimento del sistema Sprar».

Sempre di Sprar trattano diversi quotidiani.

Savonanews.it richiama il servizio di Cartabianca sullo Sprar di Val Bormida (Sprar di Roccavignale, insieme ai Comuni di Millesimo, Murialdo e Cosseria). Nel filmato, tra l’altro, il sindaco di Roccavinale Amedeo Fracchia dice: ” E’ venuto un po’ naturale per difendere il territorio aderire a questo progetto Sprar, dove siamo noi in prima persona a gestire il fenomeno. Prima eravamo completamente tagliati fuori: le cooperative trovavano un alloggio e la prefettura mandava direttamente i richiedenti asilo sul territorio senza interpellarci”.

Il Gazzettino, relativamente allo svuotamento del centro di Bagnoli e all’arrivo nei comuni vicine dei richiedenti asilo, cita il sindaco di Noventa Padovana, Luigi Alessando Bisato, auspica “un potenziamento dello Sprar, il sistema che coinvolge gli enti locali”.

Alto Adige, riferendosi all’arrivo di 15 richiedenti asilo a Lagundo (Bolzano) che ha aderito allo Sprar, scrive: “Se l’accoglienza, come ha dichiarato l’assessore Stocker, ha luogo in ragione di 3,5 persone per 1000 abitanti, in quel quartiere il dato è stato ampiamente superato”. Nella stessa pagina si riferisce del buono accoglienza al Comune di Merano, sottolineando i 15.000 euro che vengono grazie all’accoglienza SPRAR.

Settegiorni riferisce che a Canegrate (comune del milanese che con Legnano condivide un progetto Sprar) il sindaco Roberto Colombo ha risposto alle interrogazioni di Fratelli D’Italia; ancora su Settegiorni si segnala che il comune di San Giorgio parteciperà al bando Sprar «Pronti ad accogliere tre richiedenti asilo» [lo farà insieme ai comuni di Busto Garolfo, Dairago, Inveruno e Rescaldina, ndr].

Un corposo articolo, sempre su Settegiorni, riferisce il punto di vista di Alberto Fedeli, capogruppo della lista di opposizione «Patto civico» nel Comune di San Vittore Olona, per cui la soppressione del sistema Sprar sarebbe una “decisione assurda e incomprensibile. Lo Sprar consente un controllo e gestione da parte dei Comuni, senza per loro alcun costo (sono tutti carico di un fondo nazionale, nel quale confluiscono i finanziamenti dell’Unione europea) garantendo integrazione, con un’accoglienza diffusa e sostenibile e non concentrata in centri sovraffollati che creano, quelli sì, seri problemi di ordine pubblico. Un sistema che lo stesso Salvini ad agosto aveva definito come “un ponte necessario all’inclusione” eppure […] sul nostro territorio lo Sprar funziona e bene, perché garantisce controllo e vera integrazione, tanto che la nuova giunta di Legnano a guida leghista lo ha confermato. Ricordo che lo Sprar e l’accoglienza diffusa avevano evitato il progetto della Prefettura di assembrare centinaia di richiedenti asilo nell’ex caserma di Legnano. Anche a San Vittore era stato utilizzato per l’accoglienza di 15 rifugiati nell’ambito di un progetto, ora conclusosi, che ha garantito, finché è durata la loro permanenza, una buona integrazione senza alcun problema. Quella scelta, fatta anche da altri del Legnanese, ha evitato nuovi arrivi imposti dalla Prefettura senza coinvolgimento del Comune. Ora col decreto Salvini resta di fatto solo il sistema emergenziale, gestito dalla Prefetture, con ricorso a grandi strutture disponibili o a locali di privati, al di fuori di ogni percorso di integrazione e coinvolgimento dei Comuni. Con lo Sprar i migranti erano poi coinvolti in percorsi di formazione, tirocini, lavori socialmente utili e veri lavori”.

Da segnalare il convegno che ha avuto luogo ieri all’Università di Latina dal titolo “L’accoglienza dei richiedenti la protezione internazionale da parte del Comune di Latina. Una prima analisi interdisciplinare”. L’assessore alle politiche di Welfare e Pari opportunità del Comune di Latina Patrizia Ciccarelli: “Non parliamo di grandi numeri perché quelli vengono gestiti dai centri di emergenza straordinaria, il nostro, con gli Sprar è un percorso diverso. Il Comune di Latina non è solo aderente allo SPRAR, ma è anche internazionalmente riconosciuto come generatore di buone pratiche in tema di accoglienza”.

C’è poi una riflessione di Luigi De Filippis (medico e operatore Sprar di Comuni Calabresi, tra cui Sant’Alessio in Aspromonte) su accoglienza e “comuni delle aree interne”, pubblicata su ciavula.it: “Dalla chiusura delle scuole all’abbandono totale del paese, il passo è breve. Ma ci sono alcuni sindaci “illuminati, indipendentemente dal colore politico, che hanno compreso che accogliere i migranti può essere un vantaggio per la propria comunità. Un arrivo “mirato” di famiglie con bambini ha permesso di mantenere aperte le scuole in vari centri aspromontani, ed ha consentito anche agli “scettici” di valutare i vantaggi i vantaggi di un’accoglienza programmata”.

Il caso Riace rimane all’attenzione di diversi giornali: la Cronaca de ilfattoquotidiano.it con un articolo intitolato “Mimmo Lucano: anche il gip lo ha detto il mio è un reato di umanità”; unionesarda.it spiega il modello Riace, come è nato e quale sia oggi la situazione. Utile per capire percezioni, realtà, e l’intrecciarsi di temi e situazioni: accoglienza, integrazione, progetti finanziati, disobbedienza civile; sulla Gazzetta del Sud (e anche su today.it e notiziae.tiscali.it) le parole del sindaco: «Riace non è che ha soldi più di altri Sprar, con gli stessi soldi abbiamo fatto accoglienza e integrazione. Questa è la differenza. Il mondo guarda Riace per questo: i rifugiati sono protagonisti del territorio».

Infine da segnalare che su brindisireport.it si riferisce di uno striscione di Casa Pound davanti alla sede della CGIL di Brindisi «Migranti, striscione Casapound contro la Cgil: “Attacco vile in un clima razzista”. L’organizzazione di estrema destra: “Immigrati tutelati, lavoratori abbandonati”. La scritta dopo che il segretario Macchia aveva espresso solidarietà al sindaco di Riace. Indaga la Digos».

Condividi