Reggio Emilia, quando l’accoglienza è “un’opera d’arte”. La storia di Sadiq Alizada

Buone Storie

Sadiq racconta la sua vita e la sua esperienza di vita attraverso l’arte. Sculture in pietra e in coccio che rappresentano le storie del suo paese d’origine: l’Afghanistan. A soli 17 anni Sadiq si trasferisce in Iran dove comincia a scolpire il marmo e realizzare bassorilievi per privati, dopo circa dodici anni però è costretto a lasciare il paese. Comincia così il suo viaggio verso l’Italia: viene accolto prima nel Cara di Foggia e poi nel 2014 nel centro Sprar di Reggio Emilia dove, grazie all’aiuto di una èquipe specializzata, rinasce la sua passione per la scultura. Sadiq comincia a frequentare il corso di italiano previsto dal progetto ma la lingua rappresenta, inizialmente, una barriera che per il giovane sembra difficile da superare. Grazie però alla sua passione per l’arte e alla voglia di entrare in contatto con la comunità che lo ha accolto, Sadiq comincia a fare progressi nell’apprendimento dell’italiano, impegnandosi anche in attività di volontariato.

Una delle opere realizzate da Sadiq

Una delle opere realizzate da Sadiq

Comincia a frequentare anche un corso di scultura nell’ambito delle attività del laboratorio artistico di Reggio Emilia dimostrando sin da subito le sue grandi capacità artistiche. E così, nel gennaio 2016, viene selezionato nell’ambito del progetto Inside di Italia Lavoro per un tirocinio di sei mesi nel laboratorio artistico “Ars Vivendi” di Reggio Emilia.
“Alizada è sempre stato puntuale e impegnato nel lavoro, produce opere considerate dal suo referente interno al laboratorio, il Signor Meglioli, di buon livello artistico, il beneficiario ha una manualità raffinata e minuziosa specie nella lavorazione dei  particolari. Nell’ultimo periodo ha utilizzato la sua creatività facendo emergere esperienze di vita e storie del suo Paese d’origine che rendono ancor più interessante e unico il suo lavoro”, sottolinea il responsabile Sprar.
Sadiq ha voluto ringraziare la comunità che lo ha ospitato realizzando per la città un’opera d’arte dal titolo “Esodo” (vedi foto) che rappresenta le migrazioni cicliche dei popoli. L’opera è stata ufficialmente presentata e donata alla cittadinanza il 14 luglio nel corso di un evento pubblico realizzato in collaborazione con il Laboratorio “Ars Vivendi” e la Cooperativa Dimora d’Abramo (ente gestore dello Sprar) nell’ambito delle iniziative promosse dal Comune di Reggio Emilia per il Mandela Day. L’evento è stato un’importante occasione per “raccontare una esperienza migratoria attraverso il linguaggio dell’arte e ha favorito la conoscenza dei servizi di accoglienza per richiedenti asilo e rifugiati nonché la modalità di lavoro costruito con il beneficiario e le realtà del territorio”, precisa il responsabile Sprar.

"Esodo" di Sadiq Alizada

“Esodo” di Sadiq Alizada


Descrizione dell’opera
: Il colore viola che domina l’opera è segno di lutto e dolore dei popoli in fuga dalla propria terra. Sulle teste portano il fardello della sofferenza, solo uno squarcio d’oro nel muro d’acciaio riesce ad accendere la speranza di un futuro migliore.

 

Dal Rapporto Protezione Internazionale in Italia 2016
Angela Gallo

@AngelaGallo1

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