Rifugiati e richiedenti asilo si prendono cura del patrimonio artistico di Capua

Buone Storie

Il progetto, avviato nel 2014, punta a favorire il coinvolgimento e la collaborazione tra cittadini e rifugiati per la cura del patrimonio storico e culturale della città di Capua.
“E’ stato avviato un vero e proprio laboratorio in cui i rifugiati e richiedenti asilo accolti nello Sprar imparano le tecniche del restauro di mobili antichi affiancati da supervisori e professionisti”, racconta il responsabile del progetto Sprar. Si è cominciato con attività semplici: dal trattamento anti-tarlo dei mobili alla loro ripulitura fino alle tecniche di restauro vero e proprio. Attività preliminari che sono state utili anche per conoscere e capire le capacità e abilità dei ragazzi con l’obiettivo di indirizzarli verso percorsi professionalizzanti per l’inserimento lavorativo. Inizialmente itinerante, il laboratorio oggi ha una propria sede e vede il coinvolgimento di sei richiedenti asilo e rifugiati provenienti da Pakistan, Cameron, Nigeria e Guinea Bisseau. Tutti i ragazzi sono affiancati da un operatore dello Sprar e da un esperto in 20attività di restauro e conservazione titolare di un’azienda nel settore che ha sede a Capua.
“Al momento siamo impegnati in una serie di sopralluoghi in alcune chiese antiche della città per il ripristino della cantorìa”, racconta il responsabile di progetto.
Ma le attività svolte nell’ambito del laboratorio non prevedono solo interventi di carattere conservativo e di restauro di Chiese, mobili antichi ma anche di strutture del Comune stesso. Il laboratorio è attivo tutti i giorni, dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12.30. L’obiettivo è quello di creare una sinergia tra esperti, rifugiati e residenti: garantendo da un lato un concreto percorso di integrazione e formazione professionale per gli ospiti del progetto Sprar e dall’altro favorire l’incontro e la conoscenza reciproca tra rifugiati e residenti attraverso la cura degli spazi comuni.
I rifugiati sono inoltre protagonisti anche di molte attività di sensibilizzazione della comunità locale, come iniziative educative all’interno di alcune scuole del territorio con testimonianze da parte dei beneficiari che non solo raccontano le proprie esperienze ma illustrano ai ragazzi delle scuole cos’è un progetto di accoglienza Sprar e come funziona.

Vai alla pagina Facebook dello Sprar di Capua.

Dal Rapporto – Atlante Sprar 2015

Condividi